In data 30 maggio 2016 il governo italiano ha firmato ed inviato a Bruxelles lo schema di decreto riguardante le misure per l’etichettatura d’origine del latte e dei prodotti derivati – che assumerà il nome di decreto interministeriale per l’origine in etichetta per il latte e i prodotti trasformati – che introdurrà in Italia l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari.

In particolare, lo schema di decreto prevede tre diciture chiare in etichetta: il “paese di mungitura”, il “paese di confezionamento” e il “paese di trasformazione”. In ognuno dei casi andrà indicato il nome del Paese, ma qualora le tre fasi avvengano nello stesso Paese, l’indicazione di origine potrà essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura. Sarà in ogni caso obbligatorio indicare espressamente il Paese di mungitura del latte. Dal provvedimento resteranno esclusi solamente i prodotti Dop e Igp, che hanno già discipline ben regolamentate riguardo all’origine.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo e dal ministro per le politiche agricole Maurizio Martina, il quale ha parlato di “tappa storica per il mondo dei produttori e allevatori”. Lo stesso ministro Martina, inoltre, dopo il lancio del logo 100% italiano, ha chiesto risposte più concrete dall’Europa, ricordando come l’Italia stia portando avanti “il piano nazionale per il settore“, nel quale rientrano il taglio delle tasse del 25%, l’aumento della compensazione Iva al 10% e l’intesa con l’Abi per la moratoria di 30 mesi dei mutui delle aziende lattiere. Inoltre di recente è stato anche attuato l’accordo di filiera che permette l’intervento della Grande distribuzione organizzata a sostegno degli allevatori italiani.

Giovanna Bagnardi

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