Lo spreco alimentare in Europa

Nell’Unione Europea si producono 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari all’anno, ovvero circa 173 chilogrammi a persona. La produzione e lo smaltimento di questi rifiuti alimentari conducono all’emissione di 170 milioni di tonnellate di CO2 e al consumo 26 milioni di tonnellate di risorse.

Alla luce di ciò, in data 16 maggio 2017, i membri del Parlamento Europeo hanno adottato la relazione preparata dall’europarlamentare Biljana Borzan, che propone una serie di misure volte a ridurre lo speco alimentare, con 623 voti favorevoli, 33 contrari e 20 astensioni. Biljana Borzan ha sostenuto che “Nei paesi sviluppati il ​​cibo viene sprecato soprattutto alla fine della catena alimentare, con la distribuzione e con il consumo. Ognuno ha la responsabilità di affrontare questo problema. (…) La mia relazione richiede una risposta coordinata delle politiche in materia di etichettatura, responsabilità e istruzione, poiché la maggior parte dei consumatori non capisce il significato preciso della dicitura ‘da consumarsi preferibilmente entro’ e ‘da consumarsi entro’. Inoltre, dovremmo affrontare le carenze della legislazione comunitaria esistente laddove essa ostacoli le donazioni alimentari”.

La relazione Borzan mira a:

  1. ridurre lo spreco alimentare del 25% entro il 2025 e del 50% entro il 2030;
  2. rendere le donazioni di cibo più facili;
  3. rendere meno confuse le diciture sulle etichette “da consumarsi preferibilmente entro” e “da consumarsi entro”.

La dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” indica la data dopo la quale l’alimento può essere ancora consumato ma potrebbe non essere al meglio come qualità. Invece, la dicitura “da consumarsi entro” indica la data dopo la quale non è più sicuro consumare l’alimento.

 

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Giovanna Bagnardi e Davide Scavuzzo