Il Consiglio dell’UE ha varato la nuova strategia di sensibilizzazione per la salute delle piante

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In data 14 giugno 2017, i Capi dei servizi fitosanitari, ossia il gruppo di lavoro del Consiglio dell’Unione europea che riferisce in merito a questioni generali e aspetti strategici delle politiche dell’UE in materia di salute dei vegetali, hanno deciso una nuova strategia globale di sensibilizzazione per la salute delle piante nell’Unione.

L’Unione europea ha di recente affrontato varie crisi ed emergenze dovute a focolai e alla presenza di organismi nocivi nel suo territorio, come nel caso della Xylella fastidiosa o del nematode del pino.

La nuova strategia comprende cinque proposte di azioni prioritarie, attuabili sia dagli Stati membri che dalla Commissione, ed è volta ad aiutare le autorità nazionali a fornire informazioni adeguate a tutti i soggetti coinvolti nella prevenzione e nella lotta contro gli organismi nocivi potenzialmente devastanti. Le cinque azioni prioritarie proposte consistono:

  • nello sviluppo di strategie di sensibilizzazione;
  • nella creazione di un gruppo di lavoro della Commissione composto da esperti degli Stati membri;
  • nella predisposizione di un insieme di strumenti e di materiali di sensibilizzazione;
  • nel dialogo con i gruppi destinatari e nella formazione dei comunicatori; e
  • in attività di monitoraggio e valutazione.

La strategia di sensibilizzazione per la salute delle piante nell’UE avrà un ruolo fondamentale nel contesto dell’Anno Internazionale della Salute delle Piante, che dovrebbe svolgersi nel 2020.

 

Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.

 

Giovanna Bagnardi e Davide Scavuzzo

La denominazione dei prodotti puramente vegetali

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In data 1° agosto 2016 l’associazione tedesca Verband Sozialer Wettbewerb ha presentato una domanda di pronuncia pregiudiziale, registrata presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea come causa C-422/16, Verband Sozialer Wettbewerb eV / TofuTown.com GmbH.

Le questioni pregiudiziali sottoposte all’attenzione della Corte di giustizia hanno riguardato la possibilità di promuovere e distribuire prodotti puramente vegetali con denominazioni quali “Soyatoo burro di tofu”, “formaggio vegetale”, “Veggie-Cheese”, “Cream” e con altre denominazioni simili.

In data 14 giugno 2017 la Corte di giustizia ha pronunciato la propria sentenza, rilevando che, ai fini della commercializzazione e della pubblicità, la normativa dell’Unione di cui trattasi riserva, in linea di principio, la denominazione “latte” unicamente al latte di origine animale. Inoltre, salvo eccezioni espressamente previste, tale normativa riserva le denominazioni come “crema di latte” o “crema di panna”, “chantilly”, “burro”, “formaggio” e “yogurt”, unicamente ai prodotti lattiero-caseari, vale a dire i prodotti derivati dal latte.

La Corte da ciò ha concluso che le denominazioni sopra elencate non possono essere legittimamente impiegate per designare un prodotto puramente vegetale, a meno che tale prodotto non figuri nell’elenco delle eccezioni, circostanza che non ricorre nel caso né della soia né del tofu.

La sentenza della causa C-422/16 è disponibile al seguente LINK.

 

Giovanna Bagnardi e Davide Scavuzzo