È stato approvato dal Consiglio dei ministri in via definitiva il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 che traccia le linee guida per lo sviluppo di un settore valutato in 171 miliardi di euro (pari all’11,8% del Pil e al 12,8% dell’occupazione).

Con l’avallo del CdM si passa dunque alla fase operativa del rilancio della leadership italiana sul mercato turistico mondiale.

Elaborato dal Comitato Permanente per la promozione del turismo con il coordinamento della Direzione Generale Turismo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MiBACT, il Piano promuove una nuova modalità di fruizione turistica del patrimonio del nostro Paese, basata sul rinnovamento e ampliamento dell’offerta turistica delle destinazioni strategiche e sulla valorizzazione di nuove mete e nuovi prodotti, per accrescere il benessere economico, sociale e sostenibile e rilanciare così, su basi nuove, la leadership dell’Italia sul mercato turistico internazionale.

Per perseguire tali obiettivi nell’orizzonte temporale fissato in sei anni, il Piano agisce su leve fondamentali come l’innovazione tecnologica e organizzativa, la capacità di adattamento alle trasformazioni del mercato, la valorizzazione del patrimonio territoriale e culturale, l’adeguamento delle competenze, le condizioni favorevoli per le attività imprenditoriali.

Con l’approvazione del Piano comunque il Governo ha dato una prima risposta concreta alle perplessità manifestate al World Economic Forum’s 2016 nell’ambito del quale il nostro Paese è stato collocato al 44° posto della classifica mondiale sulla competitività (The Global Competitiveness Index 2016–2017) a fronte della valutazione delle performance di altri 137 Paesi sulla base di fattori quali Istituzioni, Infrastrutture, Efficienza del mercato del lavoro, Sviluppo del mercato finanziario ed Innovazione. Una nota positiva deve registrarsi con riguardo a quest’ultimo fattore, nel quale il nostro Paese intende drenare parecchie risorse, e per il quale ha guadagnato una speciale menzione nel Global Information Technology Report 2016.

Sotto il profilo dell’innovazione tecnologica, questo Piano di sviluppo si può collocare idealmente all’interno del più ampio programma promosso dal Governo con il Piano triennale Industria 4.0.  Con quest’ultimo, tra gli altri, sono incentivate le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Tra i tanti vantaggi meritano di essere menzionati l’Iperammortamento: ossia la supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing; ed il Superammortamento: supervalutazione del 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing. Benefici questi che vale la pena ricordare sono cumulabile con altri quali ad esempio la Nuova Sabatini, il Credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo, il Patent Box, gli Incentivi alla patrimonializzazione delle imprese (ACE), gli Incentivi agli investimenti in startup e PMI innovative, il Fondo Centrale di Garanzia.

Si tratta quindi di una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate anche alla quarta rivoluzione industriale. Per saper cogliere la sfida dell’innovazione è però opportuno che i player del settore turistico valutino fin da subito il grado e le potenzialità di innovazione della propria attività onde poter comprendere quali e quanti benefici, principalmente ma non solo fiscali, potranno ritrarre dall’evoluzione del proprio business in un’ottica 4.0.

 

Il Piano è consultabile al seguente indirizzo: clicca qui

 

Alessandro Foti

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