Aiuti UE per la distribuzione di ortofrutticoli, banane e latte negli istituti scolastici

In seguito al via libero definitivo dello scorso aprile da parte del Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’UE, è stato ufficialmente varato il nuovo programma di distribuzione gratuita di latte, verdura e frutta, incluse le banane, per i bambini delle scuole elementari in Europa.

Tra i primi Stati membri a beneficiare del nuovo piano vi è l’Italia che, a partire dal 1° agosto 2017 fino al 31 luglio 2023, riceverà dall’Unione Europea un finanziamento globale pari a 148,2 milioni di euro. Gli altri grandi paesi beneficiari sono Francia, Regno Unito e Germania.

Tale programma, oltre a prevedere un bilancio pari a 1,5 miliardi di euro su un periodo di sei anni, istituisce una strategia globale che, oltre alla distribuzione gratuita di latte, frutta e verdura, incita gli Stati membri a promuovere un’educazione alimentare sana, nonché l’agricoltura biologica, le filiere alimentari locali e la lotta contro gli sprechi alimentari.

Il nuovo programma di distribuzione di latte, verdura e frutta per i bambini delle scuole elementari in Europa è stato pubblicato in data 24 maggio 2016 sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

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Giovanna Bagnardi

© 2016 Studio Legale De Berti Jacchia Franchini Forlani

Glifosato: la Commissione europea propone la strada da seguire

A seguito delle richieste da parte del Parlamento europeo e di vari governi nazionali circa i rischi alla salute provocati dall’uso del glifosato in agricoltura, che domandavano alla Commissione di procedere al rinnovo dell’autorizzazione sul mercato del glifosato per un periodo di 7 anni (invece dei 15 originariamente previsti), in data 1° giugno 2016 il Commissario per la Sanità e la Sicurezza Alimentare Vytenis Andriukaitis ha annunciato che, nonostante la maggioranza degli Stati membri sia in favore del rinnovo, non è stata ancora raggiunta la maggioranza qualificata.

Le decisioni in merito al glifosato sono basate su una valutazione svolta dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e, prima di questa, dall’Istituto federale tedesco di valutazione dei rischi (Bundesinstitut für Risikobewertung). Entrambe hanno concluso che è improbabile che il glifosato sia cancerogeno.

È stato sottolineato dal Commissario Andriukaitis che l’approvazione europea per l’uso di una sostanza attiva implica solo che gli Stati membri hanno la facoltà, e non l’obbligo, di autorizzare l’utilizzo di prodotti fitosanitari sul proprio territorio. Gli Stati membri che non vogliono usare prodotti in cui è contenuto il glifosato hanno pertanto la possibilità di limitarne l’utilizzo.
Tuttavia, in mancanza di un’approvazione a livello europeo, gli Stati membri non hanno più tale scelta: con la scadenza dell’autorizzazione in data 1° luglio 2016, essi saranno obbligati a ritirare le autorizzazioni di prodotti fitosanitari contenenti glifosato dal proprio mercato.

In attesa di una valutazione scientifica dell’ECHA (Agenzia dell’Unione europea per i prodotti chimici) sulla cancerogenicità del glifosato che dovrà dissipare i restanti dubbi, è stato chiesto alla Commissione di esperti di votare per una limitata estensione dell’attuale autorizzazione di tale sostanza.
Al di là di queste misure immediate, la Commissione sta inoltre preparando una seconda decisione, volta a rivedere le condizioni d’uso del glifosato. Questa decisione include tre specifiche raccomandazioni agli Stati membri: (i) bandire un co-formulante chiamato POE–tallowamine dai prodotti contenenti glifosato; (ii) ridurne al minimo l’uso nei parchi pubblici, campi da gioco e giardini pubblici; (iii) ridurne al minimo l’uso pre-raccolta.

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Giovanna Bagnardi

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Latte: inviato alla Commissione europea lo schema di decreto per l’etichettatura d’origine

In data 30 maggio 2016 il governo italiano ha firmato ed inviato a Bruxelles lo schema di decreto riguardante le misure per l’etichettatura d’origine del latte e dei prodotti derivati – che assumerà il nome di decreto interministeriale per l’origine in etichetta per il latte e i prodotti trasformati – che introdurrà in Italia l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari.

In particolare, lo schema di decreto prevede tre diciture chiare in etichetta: il “paese di mungitura”, il “paese di confezionamento” e il “paese di trasformazione”. In ognuno dei casi andrà indicato il nome del Paese, ma qualora le tre fasi avvengano nello stesso Paese, l’indicazione di origine potrà essere assolta con l’utilizzo di una sola dicitura. Sarà in ogni caso obbligatorio indicare espressamente il Paese di mungitura del latte. Dal provvedimento resteranno esclusi solamente i prodotti Dop e Igp, che hanno già discipline ben regolamentate riguardo all’origine.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo e dal ministro per le politiche agricole Maurizio Martina, il quale ha parlato di “tappa storica per il mondo dei produttori e allevatori”. Lo stesso ministro Martina, inoltre, dopo il lancio del logo 100% italiano, ha chiesto risposte più concrete dall’Europa, ricordando come l’Italia stia portando avanti “il piano nazionale per il settore“, nel quale rientrano il taglio delle tasse del 25%, l’aumento della compensazione Iva al 10% e l’intesa con l’Abi per la moratoria di 30 mesi dei mutui delle aziende lattiere. Inoltre di recente è stato anche attuato l’accordo di filiera che permette l’intervento della Grande distribuzione organizzata a sostegno degli allevatori italiani.

Giovanna Bagnardi

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