In data 11 maggio 2017, il Consiglio “Agricoltura e pesca” ha adottato la sua posizione su una proposta della Commissione europea relativa a nuove norme per la conservazione delle risorse della pesca e la protezione degli ecosistemi marini, chiamate “misure tecniche”. Le norme riguardano il prelievo e lo sbarco delle risorse della pesca, il funzionamento degli attrezzi da pesca e l’interazione delle attività di pesca con gli ecosistemi marini. In particolare, queste includono:

  • obiettivi quantitativi, per garantire che le catture di specie marine di taglia inferiore alla taglia minima di riferimento per la conservazione siano ridotte al minimo;
  • la possibilità di adottare misure urgenti qualora una riduzione preoccupante degli stock sia confermata;
  • livelli elevati di selettività. A tale proposito il Consiglio autorizza l’innovazione tecnica nel pieno rispetto della necessità dell’osservanza di norme elevate di conservazione;
  • indicazioni sulle dimensioni delle maglie; e
  • la possiblità di continuare a pescare impiegando corrente elettrica, a condizione che vi sia una valutazione scientifica dei probabili impatti dell’uso di tali attrezzi da pesca sulle specie bersaglio e sulle specie e habitat sensibili.

Con la sua posizione, il Consiglio mira a meglio uniformare la proposta della Commissione alla legislazione europea vigente, semplificandola e rafforzandone la regionalizzazione. Come dichiarato da Roderick Galdes, segretario parlamentare maltese per l’agricoltura e la pesca e i diritti degli animali, infatti: “Finora i pescatori europei dovevano rispettare più di 30 diverse regolamentazioni, in un quadro legislativo eccessivamente difficile e oneroso. Vogliamo facilitare loro la vita, garantire la certezza del diritto e puntare sull’innovazione. Norme migliori e più chiare contribuiranno a proteggere i nostri mari e la sostenibilità delle nostre risorse ittiche. Soprattutto, la posizione del Consiglio rafforza il ruolo della comunità di pescatori, dando alla stessa maggiore voce in capitolo nel processo decisionale”.

Il Parlamento europeo dovrebbe adottare la sua posizione sulla proposta nella seconda metà del 2017, consentendo l’avvio dei negoziati. Prima di poter entrare in vigore, il testo dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

 

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Giovanna Bagnardi e Davide Scavuzzo